martedì 23 maggio 2017

DIARIO USCITA DIDATTICA DEL 16 MAGGIO

Appena arrivati il Sole ci ha accolto con i suoi raggi mentre il cielo ci sorrideva limpido e sereno; anche il clima ha subito cambiamenti!
I gelsi ora non sono più spogli, ma risultano pieni di piccole foglie appena spuntate.
Anche le robinie avevano qualche piccola fogliolina sui rami esili.
Il sambuco era fiorito e i suoi minuscoli fiorellini bianchi creavano un vero e proprio bouquet naturale. Le sue foglie però emanavano un disgustoso odore che veniva trasmesso anche sulle mani se le foglie venivano strofinate velocemente.
L’ olmo inizialmente è stato scambiato con il carpino, ma poi la professoressa si è corretta dandogli il nome esatto. L’abbiamo frainteso per le foglie che sono estremamente simili a quelle del carpino. Poi ci siamo corretti guardando i rami lievemente attorcigliati e dotati di creste che a prima vista davano l’impressione di essere estremamente fragili.
Ci siamo addentrati poi in un boschetto, ma sono tornata subito dalla professoressa e, una volta sbucata fuori, mi sono accorta che ci eravamo addentrati in un boschetto sin troppo fitto per riuscire ad orientarci da soli.
Alcuni miei compagni non hanno seguito il richiamo della professoressa e si sono addentrati ancora di più per poi uscire a bocca aperta da una vietta laterale secondaria.
Sembra che questi abbiano visto un fantasma per l’espressione assunta, ma, in realtà, è stato visto un cervo da un mio compagno!
Questo dimostra che gli animali che prima erano addormentati si erano risvegliati dal lungo letargo invernale.
Poi ci siamo addentrati nella brughiera che risultava ora abitata da api, cavallette, lucertole e perfino serpenti come le vipere.
Anche la ginestra dei carbonai fioriva ora di mille fiorellini giallissimi.
Abbiamo inoltre scoperto che alcune pigne di alberi come delle specie particolari di pini possiedono pigne (strobili) dotate di spine con le quali mi sono punta più volte.
Questa volta erano evidenti, oltre a quelli delle talpe, segni di passaggio di cinghiali e impronte che però non siamo riusciti a identificare.
Anche i lati dei viali erano popolati di piante verdissime dai fiori con colori brillanti e vivaci e i ciliegi che costeggiano il viale che porta alla piazza di Tornavento sono pieni di frutti rossi e succosi.
Il sentiero che costeggia il Canale Villoresi si affaccia sulla strada con un ripido pendio che ora è pieno di erbe infestanti.

E’ stata una giornata molto faticosa, ma quando siamo tornati a casa sono rimasta estremamente felice per le nuove cose imparate. 
ELISA

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FUSTO DI OLMO CAMPESTRE